Siamo un gruppo di giovani e non, di diverse estrazioni sociali, totalmente apartitici, abitanti per lo più nella bassa Valle di Susa (Almese -Avigliana – Villardora); cittadini comuni che hanno deciso di muoversi per dar voce e visibilità alla
protesta contro il treno ad alta velocità.
CREDIAMO che oggi più che mai ci sia l’assoluta necessità che le numerose e sparse voci dei NO si uniscano e si trasformino in un coro che si levi in modo capillare da tutta la valle (e oltre sarebbe auspicabile..) perché è proprio questo il momento (alla vigilia di vertici che l’informazione strumentalizzata si appresta a proclamare “definitivi”) di:
- Non arrendersi alla stanchezza;
- Non piegarsi alla rassegnazione;
- Risvegliare tutti dal sonno dell’indifferenza.
Siamo stanchi dei soliti “Tanto lo fanno” e siamo stufi delle saccenti voci che spacciano il mito del “progresso” come causa a cui debbono essere immolate salute, democrazia, ambiente, finanziamenti pubblici, legalità e altro ancora.
NON CREDIAMO sia utopico dissentire ad un’opera che Altri hanno deciso per il Loro profitto e che avrà ricadute negative irrimediabili sulle nostre teste (ricadute che nessuna “Compensazione” potrà ripagare dato che si parla di tumori..!!)
CREDIAMO che tutta la Valle di Susa debba scrollarsi di dosso il pesante fardello di essere una via di transito che da più parti e per le più lucrose occasioni è tirata in causa quale sterile giustificazione allo scempio che se ne vuole fare.
CREDIAMO che davvero la compattezza dei suoi abitanti uniti sul fronte del NO possa alla lunga vincere contro un progetto che non hanno chiesto, su cui non sono stati chiamati ad esprimersi e i cui effettivi riscontri negativi sono l’unica realtà di fronte a un’ “utilità” campata in aria!
CREDIAMO che anche altre preoccupazioni debbano smuovere le coscienze di chi ancora si crogiola nella neutralità, prime fra tutte lo smantellamento delle locali strutture sanitarie “pubbliche” (basti pensare all’incombente minaccia della chiusura degli ospedali di Avigliana e Giaveno) o all’inquinamento occultato delle acciaierie di valle o allo scempio del territorio per il lucroso affare delle Olimpiadi 2006…Queste motivazioni sono la spinta che ci porta a continuare nel nostro lavoro di informazione e di sensibilizzazione, fiduciosi che ancora dal bass prenda le mosse il nostro futuro.