L’autunno contro Autori Vari Cronache e immagini per non dimenticare Edizioni Luna nuova Avigliana Gennaio 2006 Prezzo di copertina: € 10 |
Asterix e la tregua Olimpica (fumetti) Edizioni NO TAV Febbraio 2006 |
Tav in Valle di Susa di Marco Cedolin un buio tunnel nella Democrazia IN VENDITA . Edizioni Arianna Editrice Febbraio 2006 Prezzo di copertina: € 10,50 . In questo libro si analizzano i progetti, i costi e i benefici della costruzione delle linee ferroviarie per i treni ad Alta Velocità/Capacità, una serie di opere faraoniche che l’autore dimostrerà essere inutili dal punto di vista economico, ecologico e strategico. Opere per sostenere le quali la collettività sarà costretta a pagare oltre 2 miliardi di euro ogni anno almeno fino al 2040, impegnando in questo modo i nostri figli e nipoti ad una serie di sacrifici che con tutta probabilità non saranno in grado di sostenere.
Sarà analizzato, in ogni sua specificità, il progetto della linea ad Alta Velocità/Capacità Torino – Lione e si parlerà della lotta contro la TAV portata avanti dagli abitanti della Valle di Susa, cittadini che stanno riscoprendo come lo Stato sia composto da tutti noi e non debba mai somigliare ad un’entità astratta che si muove sopra le nostre teste,decidendo il nostro futuro senza prima averci neppure interpellati. Cittadini che sono riusciti a mettere in crisi l’intero sistema politico italiano con la sola forza dell’esercizio del libero pensiero. Osserveremo i mass media, asserviti ai grandi poteri politici e finanziari, plasmare la realtà a loro piacimento nel tentativo di creare necessità e bisogni fittizi che siano funzionali al perseguimento degli interessi superiori.
Entreremo nel merito di come la democrazia rappresentativa sia riuscita a fondere insieme politica, finanza e grande imprenditoria, fino a creare un mostro che fagocita senza pietà tutto ciò che incontra sulla propria strada. Prenderemo consapevolezza di come la democrazia partecipata e le Municipalità siano l’unica risposta funzionale ad un nuovo modello di sviluppo che tenga conto dell’esigenza imprescindibile di riscoprire valori quali la qualità della vita e l’armonizzazione del rapporto dell’uomo con il proprio territorio. |
NO TAV la valle che resiste a cura del Centro Sociale Askatasuna e del Comitato di lotta popolare Velleità Alternative autoproduzioni IN VENDITA Torino Febbraio 2006Prezzo di copertina: € 10 |
Travolti dall’alta voracità a cura di Claudio Cancelli, Giuseppe Sergi, Massimo Zucchetti . Edizioni OdradekRomaMarzo 2006 Prezzo di copertina: € 16,00.Un libro in cui non si motiva l’opposizione al progetto Tav in Val di Susa con argomentazioni “ecologiche”. Sono presenti anche queste, naturalmente, ma sono soltanto un corollario secondario, un “di più” in fondo quasi marginale. Qui si ricostruiscono con dovizia di dettagli sia l’architettura finanziaria del modello Tav che la sua assurdità industriale.
Economisti, ingegneri, docenti di impiantistica, chimici e analisti degli appalti pubblici, fanno a gara nel vivisezionare un progetto che affonda le sue ragioni unicamente nell’insaziabile sete di “guadagno senza rischio” di una serie circoscritta di aziende con agganci storici nelle alte sfere della politica e dei ministeri. Fino all’incredibile esempio del ministro delle infrastrutture Pietro Lunardi, che con la mano pubblica firma i contratti proposti dalla sua mano privata (la Rocksoil e collegate) e poi, a voce, chiama la forza pubblica per sgomberare i picchetti che bloccano l’avvio dei lavori. Ne viene fuori un disvelamento pieno del “modello Tav” come spreco faraonico di denaro pubblico per i decenni a venire, per opere che mai potranno avere una proporzionale “profittabilità” economica e neanche una vera “utilità pubblica”.
A cominciare dalla più grande delle menzogne: nel “modello Tav”, legalizzato dalla “legge obiettivo”, non concorre un solo euro di investimenti privati. Tutti i vantaggi sono assicurati ai “general contractors”, mentre tutti i rischi – la copertura dei costi crescenti e dell’indebitamento con le banche – è a carico del debito pubblico. Un modello che ha avuto critici di altissimo livello quasi immediatamente scomparsi dalla scena pubblica, come l’ex ministro Franco Reviglio (che lo definì “un motore da fuoriserie montato su una utilitaria”) e il manager di Stato Mario Schimberni (che usò una metafora analoga: “se uno ha una cinquecento che non funziona, non può pensare di risolvere il problema comprandosi una Ferrari”).
Un modello avviato dall’ex ministro craxiano Claudio Signorile, perfezionato da Paolo Cirino Pomicino, portato a legalità forzosa da Silvio Berlusconi. Ma che non è mai stato messo in discussione dal centrosinistra, con la lodevole eccezione dell’ex ministro Claudio Burlando. Ne viene fuori un quadro in cui l’opposizione dei cittadini della Valsusa non ha nulla del localismo egoistico tipico della “sindrome Nimby” (not in my backyard), ma pone al contrario il problema di come interrompere una spirale di spesa crescente che peserà sulle future amministrazioni dello stato, ma soprattutto sulle generazioni a venire. Un’opposizione, perciò, di altissimo valore civile, che si muove nell’interesse generale del paese, oltre che in quello della comunità territoriale. Questa è dunque un’opera indispensabile per chiunque voglia capire quali nuove strade percorra la “tangentopoli” del terzo millennio, ma anche la natura profondamente e radicalmente politica – nel senso più alto del termine – di ogni opposizione a questa follia. Un libro che viene interamente dal mondo scientifico e della ricerca. Pesante come un macigno. Un libro contundente. |
Tav: i perchè del NO di Virgilio Bettini Edizioni UTET Marzo 2006 Prezzo di copertina: € 9,00 La popolazione della Val di Susa ha suggerito a politici refrattari e retorici, ad universitari chiusi nel loro sacro ed in parte dissacrato recinto, ad amministratori opportunisti, che la sostenibilità di una grande opera infrastrutturale può essere solo equilibrio, non scompenso, tra ecologia, economia e società. Gli abitanti della Val di Susa pongono all’intera Europa, ed al nostro paese in particolare, un problema non irrilevante che non può essere affrontato se non in termini politici specifici: il problema di un territorio abitato da millenni, come le valli alpine, che oggi rischia di essere trasformato da un complesso fenomeno di urbanizzazione ed infrastrutturazione, mentre gli spazi residui, sottratti alla naturale configurazione, si trasformano in parco di divertimento temporaneo o stabile.
Non scompariranno certo le vette, ma quello che presto potrebbe scomparire è la specifica organizzazione alpina dell’economia, della cultura e dell’ambiente, come si era storicamente configurata, stravolta da uno sfruttamento intensivo delle aree turistiche più ricche, da un’infrastrutturazione implacabile. |
Dove sono le ragioni del si? di Antonio G. Calafati La “Tav in Val di Susa” nella società della conoscenza IN VENDITA. Edizioni SEBTorinoMarzo 2006 Prezzo di copertina: € 10,00Un’attenta critica al sistema di informazione in Italia. Cercare, insieme agli studenti di un corso di “Analisi delle Politiche Pubbliche”, le ragioni del sì alla Tav in Val di Susa nei principali quotidiani italiani, certi di trovarle.
Magari solo delineate, abbozzate, con le approssimazioni che la comunicazione giornalistica non può evitare. Cercarle leggendo, con attenzione, editoriali e corsivi, interviste e cronache. Cercarle con determinazione, ma non trovare niente, niente che assomigli a una ragione, a una argomentazione razionale. Accorgersi, prima sorpresi e poi sconcertati, dell’incapacità di giornalisti e politici di organizzare un pensiero sul tema della Tav in Val di Susa che abbia un significato, una logica, un senso.
Accorgersi di come giornalisti e politici siano, tuttavia, a favore dell’opera – risolutamente, ostinatamente, inspiegabilmente. Iniziare cercando le ragioni del sì alla Tav in Val di Susa e terminare riflettendo, sconfortati, su che cosa possa essere accaduto ai nostri maggiori quotidiani. Giungere a pensare che, forse, il declino italiano nasce da qui, da questa incapacità del giornalismo italiano di fornire un resoconto attendibile, pertinente e fondato, degli effetti delle politiche pubbliche. Un giornalismo che ci impedisce di pensare collettivamente. |
Agricoltura e ipotesi di sviluppo sostenibile in Val Susa di Marcello Striano Edizioni Melli Borgone di Susa Marzo 2006 Prezzo di copertina: € 15Marcello Striano, nato a Torino il 25 maggio 1976, svolge la professione di agronomo in Valle di Susa, si occupa di agricoltura di montagna e rivalutazione dei prodotti agricoli montani.Non sono le autostrade, l’alta velocità o capacità che sia, i capannoni a garantire sviluppo e crescita economica, ma un uso equo e consapevole delle risorse naturali che normalmente sono presenti nel territorio. Chi predica a favore delle infrastrutture e dell’industria, lo fa solo perché lui stesso è vittima di una politica fallimentare iniziata in passato e che adesso non ha via di uscita se non si attuerà una forte inversione di tendenza, con alti costi che essa comporterebbe. Non conviene infatti, nel breve periodo, attuare dei cambiamenti di politica economica, poiché per chi la controlla attualmente, i costi sono molto elevati. |
TAV in Val di Susa: le ragioni di una lotta di Giovanni Guastini Edizioni Massari e centro di documentazione di Pistoia Bolsena Viterbo Aprile 2006 Prezzo di copertina: € 8Per chi non partecipa alla lotta in Val di Susa ci sono tutte le informazioni (dalla storia della vicenda alle analisi di impatto ambientale, dalle questioni sanitarie alla cronistoria delle lotte). L’autore ha seguito personalmente la vicenda e in più ha un’esperienza come storico (sue pubblicazioni presso il Centro di documentazione di Pistoia, con cui questo libro viene fatto in coedizione). In appendice alcuni testi di giornalisti o personalità coinvolte, compreso uno “storico” appello alle forze di polizia. |
Una bella storia di Oscar Margaira . Edizioni del Graffio Borgone di Susa Maggio 2006 Prezzo di copertina: € 10,00 “Volevano fare in fretta, ma non potevano riuscirci. Più passava il tempo più noi capivamo…” La lotta al Tav degli abitanti della Valle di Susa, dal marzo 2005 al gennaio 2006. |
L’ABC dei NO TAV del Gruppo consiliare Verdi di Torino Torino Giugno 2006 |
La bandiera NO TAV nel mondo Autori Vari introduzione di Chiara Sasso Libro fotograficoEdizioni Melli – Quaderni Sarà Dura Borgone di Susa 2006 |
La meta è il viaggio di Fulvia Masera La marcia verso Roma dal cuore di una donnaEdizioni Melli – Quaderni Sarà Dura Borgone di Susa 2006 |
Sensibilità unificate per un futuro vivibile a cura di Daniela Baldo Edzioni Melli – Quaderni Sarà Dura Borgone di Susa 2006 Ben 250 artisti provenienti da tutta Italia uniscono le loro tele a formare uno striscione artistico da guinnes dei primati. Libro fotografico a cura di Daniela Baldo e “Centro Promozione Arte e Arti” di Bussoleno, con la collaborazione del Movimento No TAV di Rivera |
Presidiare la democrazia realizzare la Costituzione Autori vari Edizioni Melli – Quaderni Sarà Dura Borgone di Susa 2006 Prezzo di copertina: € 5 Atti del seminario itinerante sulla difesa della Costituzione 12-13-14 dicembre 2005 Bardonecchia, Susa, Bussoleno, Condove. Quaderni dei presidi. |
Mutuo soccorso di Chiara Sasso e Claudio Giorno La Val di Susa si moltiplica: diario di due anniEdizioni Carta Intra Moenia Napoli Gennaio 2008 Prezzo di copertina: € 10Un racconto, un diario, su un fenomeno sociale e politico inedito. Dall’aggressione poliziesca a Venaus, alla fine del 2005, al 2007, il movimento valsusino contro l’Alta velocità ha proliferato in tutto il paese, stimolando l’insorgenza cittadina in centinaia di città.
Sono, come dice Tonino Perna, “i partigiani del XXI secolo”, quelli che difendono la terra e la società da uno “sviluppo” distruttivo, e che reclamano e sperimentano una democrazia sostanziale. Oggi si può dire “Tav Santo Subito” per le infinite possibilità di incontri e iniziative che si sono sviluppate. Oggi comitati e movimenti sono riuniti nel Patto di mutuo soccorso. |
Le ragioni del no di Donatella della Porta e Gianni Piazza Le campagne contro la TAV in Val di Susa e il Ponte sullo StrettoEdizioni Feltrinelli Università di Firenze e Catania 2008 Prezzo di copertina: € 10Quelli contro la costruzione della TAV in Val di Susa e del Ponte sullo Stretto di Messina sono due casi assai significativi delle mobilitazioni contro la realizzazione di grandi infrastrutture che, in tempi recenti, sono diventate ben visibili e molto discusse in Italia e in Europa.
Gli abitanti mobilitati in comitati e associazioni, insieme a centri sociali e gruppi ambientalisti, presentano la propria azione come una difesa di beni comuni e principi dal valore universale. Non si limitano semplicemente a dire no, ma elaborano anche proposte alternative basate su un diverso modello di sviluppo, promuovendo forme di partecipazione politica diretta e dal basso. Definiti spesso come localisti, questi gruppi costruiscono al contrario reti nazionali e sovranazionali, utilizzando forme di protesta dirompenti e canali politici istituzionali, diventando essi stessi attori politici con cui i governi locali, nazionali e sovranazionali devono sempre più fare i conti. |
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